Il mondo della produzione economica vive la contrapposizione fra e scienze che studiano il dominio esterno alle dinamiche umane, raggruppate dall’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), e scienze che studiano una dimensione inestricabilmente umana, identificate dalla sigla SSH (Social Science and Humanities), che definiscono essenzialmente tre culture: scienze naturali, scienze sociali e discipline umanistiche.
Dall’uso dell’economia e delle leggi di mercato nella prima rivoluzione industriale, all’uso del management e del marketing nella seconda, all’uso della psicologia nella terza rivoluzione industriale, il percorso di collaborazione delle SSH è sempre andato di pari passo con quello dei saperi industriali.
Al momento, l’economia e le sue discipline correlate, sembrano le uniche discipline SSH legittimate ad interagire con la produzione industriale, perché utili all’ottimizzazione di dinamiche associate alle risorse industriali quali beni, servizi e lavoro. La situazione, però, potrebbe cambiare.
L’industria 4.0 del XXI secolo, basata su intelligenza artificiale, big data e IoT, porta con sé tre sostanziali cambiamenti impattanti sulla società. Innovazioni tecnologiche, tecnologie autonome e cambiamenti produttivi avranno sì conseguenze sulla società ma modificheranno ampiamente il lavoro e i processi produttivi.
In questo scenario, ovviamente, è centrale anche la figura del lavoratore del futuro che dovrà adattare il suo sapere e le sue competenze al nuovo sistema produttivo-industriale. Le competenze di base sono essenzialmente alfabetizzazione, data literacy, problem solving e soft skill. Dunque, le conoscenze SSH sono necessarie per far fronte al cambiamento di un contesto in continua evoluzione, che si basa sull’innovazione tecnologica ma richiede anche competenze sociali e umane.
Sommario
La sociologia digitale nel mondo contemporaneo
In un mondo sempre più complesso e digitale, c’è bisogno di una sociologia digitale.
La sociologia digitale è un ambito, seppur nuovo, che offre molte soluzioni su come affrontare problemi contemporanei e come gestire i processi produttivi.
In un secolo in cui processi sociali e linguaggi sono rimasti essenzialmente gli stessi, ma ad essere cambiato è il contesto di applicabilità di questi ultimi, ossia il mondo digitale, lo scopo della sociologia digitale è quello di comprendere i processi dello spazio socio-digitale e analizzarne le conseguenze tramite l’utilizzo di strumenti computazionali (big data in particolare).
Questa disciplina incontra diversi contesti di applicabilità, a partire dal tema dei diritti e della formazione fino ad arrivare alla politica e all’economia. La prospettiva della Sociologia digitale potrebbe espandersi a molti settori.
Nel campo dei diritti, tematica chiave sociologia digitale è quella di capire come proteggere i diritti delle persone dallo strapotere delle piattaforme digitali, in un’ottica di diritto umano e rappresentanze.
In quello della formazione, il tema centrale della disciplina potrebbe essere come e cosa conoscere del mondo digitale, ad esempio riguardo ai vantaggi e svantaggi della didattica a distanza.
In ambito politico, la sociologia digitale potrebbe interessarsi a come proteggere la democrazia dall’uso inappropriato delle piattaforme digitali, ossia studiare fino a che punto un politico è legittimato o meno ad usare le sue abilità comunicative sulle piattaforme.
Infine, in campo economico, sarebbe interessante capire come produrre valore economico in un mondo frammentato di stakeholder e marketplace digitali.
Dunque, la sociologia digitale fornisce delle risposte riguardo un mondo sociale ormai completamente immerso nel contesto digitale. Senza dubbio, è possibile affermare che le scienze umane e sociali potrebbero intervenire nel creare un orizzonte di consapevolezza nuovo anche nei processi produttivi e lavorativi.
Le SSH nell’impresa e professioni digitali
Affinché le SSH possano contribuire efficacemente al sistema produttivo-industriale, è necessario progettare percorsi formativi atti a formare professionisti in grado di rispondere alle esigenze del settore produttivo, pur possedendo solide conoscenze nelle discipline umanistiche e sociologiche.
In questo caso parliamo di digital humanities e della sua figura professionale: l’umanista digitale. Sorge spontaneo chiedersi in quale ambito dell’impresa odierna possa posizionarsi questo professionista.
Senza dubbio, sono due le caratteristiche fondamentali che contraddistinguono l’umanista digitale: attenzione ai dati e alle soft skill. L’attenzione ai dati è importante poiché le aziende sono sempre più produttrici di dati (anche testuali) ed è assolutamente necessario valorizzarli. Poiché l’ambiente professionale digitale richiede sempre più competenze sistemiche, oltre a quelle tecniche e professionali, soft skill quali capacità di ascolto, di lavoro di squadra e di coordinamento interdisciplinare sono competenze importanti che gli umanisti digitali devono integrare nel contesto professionale. Le scienze umane e sociali devono far parte della cultura professionale del XXI secolo. Questo perché le sfide del tempo in cui viviamo richiedono la cooperazione tra approcci scientifici e tecnologici e prospettive umane e sociali. Questa cooperazione non è solo una questione di conciliazione tra le due culture conosciute, ma anche un vero e proprio obiettivo culturale per società come la nostra, accelerato non da ultimo dalla diffusione della tecnologia. Intelligenza artificiale, Big Data e IoT.
Scienze umane: un mondo complesso necessita risposte complesse
Il tradizionale approccio produttivo del XIX e XX secolo ha mostrato i propri limiti, ragion per cui le scienze umane e sociali possono dare un grande contributo all’imprenditoria contemporanea.
I mercati, ad esempio, sono diventati globalizzati e frammentati. L’elemento di aggregazione del mercato non è più il territorio, ma gli stili di vita. Come conseguenza si assiste ad una crisi della distribuzione locale e ad un’ascesa dei sistemi di distribuzione digitale. L’innovazione tecnologica, ormai inarrestabile e incontrollata, colpisce i mercati tradizionali e lascia spazio a realtà con nuove esigenze di consumo.
Per un ecosistema imprenditoriale protagonista della contemporaneità, è importante comprendere l’apporto fondamentale che le SSH, insieme alle STEM, possono dare alle imprese. Da un lato, le STEM hanno capacità di rispondere a domande riguardo al processo produttivo; dall’altro, le SSH hanno la capacità di porre le domande giuste. Come verranno consumati gli audiovisivi dal pubblico del futuro? Fino a quando sarà considerato sostenibile l’allevamento intensivo? Quali saranno le caratteristiche del paziente tipico della società futura? Queste ed altre domande trovano risposta grazie al contributo delle scienze umane e sociali.
Bibliografia e sitografia
- D. Bennato, M. P. Vitale, Trasformazione Digitale E Competenze Per La Network Society, Franco Angeli